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WATERFRONT

Nicotera Marina (VV). 2008. Concorso: 1° premio

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IL MARE DOVE NASCONO I MITI. 

A partire dalla complessità del luogo il progetto si pone come possibile risposta su un duplice piano scalare: quello geografico/paesaggistico e quello urbano.

- Il primo tende ad inserire il lungomare di Nicotera nel contesto complessivo della linea di costa come elemento organico di un paesaggio da rileggere e per certi aspetti da rinominare alla luce delle trasformazione subite nel tempo. Esso parte dal profilo del tratto di costa tirrenico caratterizzato da un’orizzontalità delimitata dai due monti di confine (il Sant’Elia e il Poro) e misurata dalla verticalità delle torri del porto di Gioia Tauro, dalle foci delle fiumare e dal sistema lineare naturale rappresentato dalla foresta di pini e ginepri.

In questo quadro il progetto da un lato ripropone la ‘continuazione’ del sistema naturale, prolungando e ‘ricostruendo’ pezzi di bosco nella zona più urbana, e dall’altro accentua la lettura del territorio per elementi verticali, attraverso l’inserimento di tre torri, totem e segnali nel paesaggio.

L’idea è quella di riportare, non solo sul piano metaforico, sistemi naturalistici identitari anche nelle parti più trasformate degli ultimi decenni, insieme a nuovi scenari architettonici artificiali.

- Il secondo parte dalla necessità di ritrovare un rapporto organico, sul piano funzionale ed architettonico tra la linea di costa e la struttura urbana. In questo senso il disegno a maglie regolari della città consolidata costituisce un elemento qualitativo da reiterare nel disegno del lungomare in un rapporto di corrispondenza sul piano scalare e formale.

 

A partire dai processi di occupazione del suolo esistenti sia pubblici che privati, la scelta è stata quella di ripensare la linea di lungomare in una profondità che superasse la ristrettezza del marciapiede attuale, per guadagnare uno spessore recuperato all’interno dell’ampiezza della spiaggia, riletta come vera risorsa territoriale quantitativa e qualitativa.

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Il progetto mira a dare più importanza agli spazi pedonali e attrezzati oltre che a razionalizzare il sistema dei lidi esistenti in un disegno omogeneo e in un contesto funzionale più consistente e più adeguato.

Il disegno della sezione trasversale si presenta fondamentale nell’articolazione e nella formalizzazione del progetto: essa è stata ripensata sia come possibilità di riguadagnare la vista del mare, spesso invisibile dal marciapiede alla quota della strada, e sia come articolazione spaziale del progetto, soprattutto in funzione dei percorsi pedonali. In questo quadro gli elementi del progetto si possono schematizzare in:

- La Piazza alla fine del viale Lungomare e di via Cantiere

- La Piazza Centrale in corrispondenza dei viali Garibaldi e Vittorio Veneto

- Gli Scogli

- Il Sistema del verde

- I passaggi pedonali

- La razionalizzazione della viabilità carrabile

- La Pista ciclabile

- I Posteggi

- I Viali Garibaldi, Vittorio Veneto e Umberto I con gli spazi adiacenti, le torri, il sistema d’illuminazione.

 

Gli scogli: rientrano nel ridisegno del lungomare come meta finale del percorso pedonale e come giardino di pietra naturale valorizzato soprattutto nell’immagine notturna attraverso il sistema d’illuminazione.

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disegnato: 2008

 

client:

Qualità Italia - Sensi contemporanei.

 

team:

Michele Seminara

Marina Tornatora

Ottavio Amaro

Francesco Fedele

Alessandro Rugolo

Lucia La Giusa

Salvatore Bonaventura.

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